Geriatria e gerontologia
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Presentazione
Una premessa
L'invecchiamento
Tempo libero e solitudine
Geragogia
  Educazione dell'adulto
Rivoluzione geragogica
Significato di un neologismo
Geragogia e prevenzione
Geragogia e media
Geragogia psico-sociale
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  La malnutrizione in età senile
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Alcolismo
Alcol e invecchiamento cerebrale
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Il significato di un neologismo - 2  

Proprio per questo motivo si è rapidamente affermata in campo gerontologico la validità dell'educazione permanente, la concezione cioè di educare anche i vecchi, superando l'antica didattica puerocentrica, sulla base di una nuova pedagogia sperimentale, intesa come teoria interdisciplinare e ideata in funzione applicativa di una molteplicità di scienze educazionali. Secondo questo ordinamento la geragogia non differirebbe molto da una sottospecie pedagogica rivolta ai soggetti di età media ed avanzata, periodo in cui il momento preventivo risulta quanto mai importante, con il fine di integrare in qualche modo l'educazione sanitaria scolastica che viene impartita, per legge, alle fasce di età più giovani. L'educazione dell'uomo adulto, sia che si rivolga ai suoi bisogni più propriamente umani che a quelli didattici, non deve però considerarsi solamente come un rimedio alla mancanza di scolarizzazione o, più spesso, ad una insufficiente durata o qualità della stessa, come abbiamo già osservato in una precedente annotazione.

Il termine "adulto", infatti, in campo educativo, può prestarsi ad equivoci per il fatto che per lo più viene esteso a quegli adulti giovani che hanno ricevuto una scarsa scolarizzazione mentre dovrebbe più esattamente essere valutato nel quadro della lifelong education e riferito quindi anche alle esigenze specifiche di diverse categorie sociali quali gli handicappati, gli emigrati, i vecchi. Nel caso dell'adulto anziano, che ci interessa più da vicino, dobbiamo osservare che alcune particolari esigenze della sua formazione educativa non possono essere soddisfatte dalla scuola dell'obbligo o, comunque, dall'insegnamento scolastico superiore per il semplice motivo che solo da adulto o nell'età avanzata l'uomo è in grado di avvertire certi bisogni e di ricevere utilmente la formazione atta a soddisfarli. Senza sottovalutare, ben s'intende, il compito della scuola che rimane certamente insostituibile, va tenuto conto che l'epoca che stiamo vjvendo, aperta a cambiamenti così profondi ed incalzanti, ci porta necessariamente ad una concezione globale della formazione dell'uomo, che oggi deve abbracciare la sua intera esistenza.

L'educazione dell'adulto e dell'anziano, secondo la prima interpretazione del termine "geragogia" che abbiamo fornito, serve a consentire l'adattamento ad un genere di vita in continua evoluzione che produce bisogni sempre nuovi dai quali la formazione scolastica, quando c'è stata, è troppo lontana, per cui la maggior parte degli adulti abbisogna di un riciclaggio permanente nei settori più svariati che vanno da quello professionale dell'aggiornamento e della eventuale riconversione occupazionale alle nuove attività educazionali in grado di migliorare le condizioni di vita e lo stesso processo di invecchiamento. La categoria degli adulti anziani, a motivo soprattutto del prolungarsi della vita media, presenta necessità sempre crescenti e nuove che esigono una pedagogia quanto più attiva possibile, al punto che questa deve trapassare direttamente nell'azione che, in campo gerontologico, significa soprattutto profilassi.

L'invecchiamento dell'uomo che procede, tra salute e malattia, sino al limite del suo arco biologico, rappresenta l'oggetto fondamentale di tale formazione a cui, di volta in volta, possono attribuirsi compiti geragogici in senso lato o, più segnatamente, di educazione sanitaria. In ogni caso anche questo modello di geragogia, intesa come educazione dell'adulto e del vecchio, può considerarsi un momento importante in qualsiasi progetto a carattere preventivo che punti alla salute ed alla longevità di una popolazione. Ma il significato più vero del termine geragogia non si identifica, a nostro avviso, in questa prima interpretazione che considera soltanto l'obiettivo di una educazione permanente del vecchio e si propone fini quasi meramente nozionistici e troppo erudizionali, la cui utilità ci sembra alquanto opinabile dal punto di vista pedagogico.

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