Geriatria e gerontologia
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Invecchiamento, vecchiaia e morte - 2  

Sulla base dell'invecchiamento primario, nella quasi totalità dei casi, si registra abitualmente una sovrapposizione di guasti e disabilità che fanno seguito alla presenza nell'ambiente di agenti avversi e nocivi, tra i quali vanno annoverati in particolare i traumi e le malattie acquisite. I cambiamenti correlati al progredire dell'età, quindi,.variano da individuo a individuo per un duplice ordine di fattori che comprendono, da una parte, le influenze genetiche e, dall'altra, l'effetto di determinanti ambientali quali l'alimentazione, lo stile di vita, l'esposizione a sostanze nocive o a contingenze dannose per l'organismo. Compito del geriatra e, in modo particolare, del geragogo è quello di mantenere la maggiore distanza possibile tra le due modalità d'invecchiamento che, come è noto, condizionano due realtà esistenziali completamente diverse. L'intervento educativo, che rappresenta il momento fondamentale della gerontoprofilassi, deve secondare l'invecchiamento primitivo, com'è ovvio, insegnando a prevenire gli eventi patologici e confutando la credenza popolare che vede nell'invecchiamento una strada verso la malattia. Noi pensiamo che sia vero proprio il contrario, vale a dire che sia, piuttosto, la malattia una causa importante di invecchiamento accelerato attraverso quei meccanismi cui abbiamo accennato.

La geragogia, tra gli altri compiti, si propone quello d'insegnare agli operatori geriatrici una maggiore attenzione alla personalità del paziente anziano, alla sua condizione individuale o, più esattamente, alle caratteristiche individuali del suo invecchiamento. Il processo di senescenza è un fenomeno multidimensionale nel quale giocano un ruolo ugualmente importante i fattori biologici, come abbiamo osservato, i fattori sociali, quelli economicofinanziari ed altri che sono responsabili dell'ampio range di variabilità riscontrabile nel deterioramento senile dell'uomo. In altri termini l'invecchiamento secondario, quello che oggi interessa la stragrande maggioranza degli individui, è la risultanza di una sovrapposizione, più o meno precoce, di elementi esogeni acceleranti sul processo di senescenza naturale. Tali elementi non sono rappresentati soltanto, come poc'anzi abbiamo supposto;dagli eventi morbosi che, pur così frequenti nel vecchio, non costituiscono i soli agenti della senilizzazione secondaria, anche se ne rappresentano gli elementi accidentali più importanti e frequenti.

C'è in effetti una reciproca interferenza tra invecchiamento e malattia nel senso che il fatto patologico, come altri elementi ambientali, interviene accelerando l'invecchiamento e questo, a sua volta, predispone più facilmente a certe malattie abbassando la "soglia di morbilità" nel soggetto che è in corso di senilizzazione. Non deve quindi riguardarsi come del tutto obsoleta, almeno sul piano didattico, la vecchia distinzione tra invecchiamento "fisiologico" ed invecchiamento "patologico", anche se oggi si preferisce designare l'uno come il processo involutivo primario e l'altro come l'insenilimento cosiddetto secondario che sul primo si inserisce abitualmente nella quasi totalità dei soggetti.

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