Sulla base dell'invecchiamento primario, nella quasi totalità
dei casi, si registra abitualmente una sovrapposizione di
guasti e disabilità che fanno seguito alla presenza nell'ambiente
di agenti avversi e nocivi, tra i quali vanno annoverati in
particolare i traumi e le malattie acquisite. I cambiamenti
correlati al progredire dell'età, quindi,.variano da individuo
a individuo per un duplice ordine di fattori che comprendono,
da una parte, le influenze genetiche e, dall'altra, l'effetto
di determinanti ambientali quali l'alimentazione, lo stile
di vita, l'esposizione a sostanze nocive o a contingenze dannose
per l'organismo. Compito del geriatra e, in modo particolare,
del geragogo è quello di mantenere la maggiore distanza possibile
tra le due modalità d'invecchiamento che, come è noto, condizionano
due realtà esistenziali completamente diverse. L'intervento
educativo, che rappresenta il momento fondamentale della gerontoprofilassi,
deve secondare l'invecchiamento primitivo, com'è ovvio, insegnando
a prevenire gli eventi patologici e confutando la credenza
popolare che vede nell'invecchiamento una strada verso la
malattia. Noi pensiamo che sia vero proprio il contrario,
vale a dire che sia, piuttosto, la malattia una causa importante
di invecchiamento accelerato attraverso quei meccanismi cui
abbiamo accennato.
La geragogia, tra gli altri compiti, si propone quello d'insegnare
agli operatori geriatrici una maggiore attenzione alla personalità
del paziente anziano, alla sua condizione individuale o, più
esattamente, alle caratteristiche individuali del suo invecchiamento.
Il processo di senescenza è un fenomeno multidimensionale
nel quale giocano un ruolo ugualmente importante i fattori
biologici, come abbiamo osservato, i fattori sociali, quelli
economicofinanziari ed altri che sono responsabili dell'ampio
range di variabilità riscontrabile nel deterioramento senile
dell'uomo. In altri termini l'invecchiamento secondario, quello
che oggi interessa la stragrande maggioranza degli individui,
è la risultanza di una sovrapposizione, più o meno precoce,
di elementi esogeni acceleranti sul processo di senescenza
naturale. Tali elementi non sono rappresentati soltanto, come
poc'anzi abbiamo supposto;dagli eventi morbosi che, pur così
frequenti nel vecchio, non costituiscono i soli agenti della
senilizzazione secondaria, anche se ne rappresentano gli elementi
accidentali più importanti e frequenti.
C'è in effetti una reciproca interferenza tra invecchiamento
e malattia nel senso che il fatto patologico, come altri elementi
ambientali, interviene accelerando l'invecchiamento e questo,
a sua volta, predispone più facilmente a certe malattie abbassando
la "soglia di morbilità" nel soggetto che è in corso di senilizzazione.
Non deve quindi riguardarsi come del tutto obsoleta, almeno
sul piano didattico, la vecchia distinzione tra invecchiamento
"fisiologico" ed invecchiamento "patologico", anche se oggi
si preferisce designare l'uno come il processo involutivo
primario e l'altro come l'insenilimento cosiddetto secondario
che sul primo si inserisce abitualmente nella quasi totalità
dei soggetti.
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