di
Enzo Grossi
Centro Diagnostico Italiano - Milano
Pensa continuamente al
cosmo come a un solo essere
che racchiude una sola sostanza e una sola anima,
e pensa come tutto pervenga a una sola sensazione, la sua,
come quest'essere compia tutto per un solo impulso,
come tutte le cose siano concausa di tutti gli eventi,
e quale sia il loro fitto intrecciarsi e connettersi.
Marco Aurelio(121-180)
Introduzione
Una delle maggiori scoperte del ventesimo secolo, favorita
dalla scienza informatica, è rappresentata dal riconoscimento
che semplici regole non sempre conducono ad un "ordine
stabile", ma in molti casi determinano un apparente disordine
caratterizzato da una evidente instabilità e da variazioni
imprevedibili per ragioni intrinseche alle regole stesse.
Il fenomeno delle regole che determinano un disordine crescente,
in maniera controintuitiva, è l'ambiente comunemente
esplorato come "auto-organizzazione", "frattale",
"sistema dinamico non-lineare" e "caos".
La teoria del Caos, anche denominata teoria dei sistemi non
lineari, fornisce nuove intuizioni nella comprensione di processi
che in precedenza si riteneva fossero imprevedibili e randomici.
Inoltre fornisce un nuovo insieme di strumenti che possono
essere utilizzati per analizzare i dati clinici e psicologici,
come ad esempio i segnali elettrici provenienti dal cuore
o dal cervello.
La teoria del Caos è nata nel ventesimo secolo originariamente
come una branca della scienza matematica grazie al lavoro
di Edward Lorenz nell'ambito della metereologia (Lorenz, 1963).
La teoria del caos è interessata a trovare delle spiegazioni
razionali per quei fenomeni come i cambiamenti climatici inattesi,
e tratta gli eventi e i processi che non possono essere modellati
o previsti utilizzando i teoremi e le leggi matematiche convenzionali,
come quelli della teoria della probabilità. La teoria
parte dal concetto che piccole, localizzate perturbazioni
in una parte del sistema complesso possono avere profonde
ripercussioni in tutto il sistema. Per i sistemi non lineari,
la proporzionalità semplice non regge. Piccoli cambiamenti
possono avere conseguenze drammatiche e inattese, alcune volte
riferibili all'"effetto farfalla". Questo affascinante
esempio, spesso utilizzato per descrivere questo concetto,
si riferisce al fatto che ad una data combinazione critica
di cambiamenti pressorici nell'atmosfera, il battito d'ali
di una farfalla in Cina può causare un uragano in Brasile.
La parola chiave è "criticità" e
la maggior parte dei tentativi degli scienziati impegnati
nella teoria del caos consiste nel cercare di modellizzare
circostanze basate su specifiche condizioni congiunturali.
Eventi imprevedibili in medicina, come le aritmie ventricolari
e le morti cardiache improvvise negli atleti, il decorso di
alcuni tipi di cancro e le oscillazioni nella frequenza di
alcune malattie, possono essere attribuibili alla teoria del
caos.
Una definizione della Teoria del Caos
Il dizionario corrente MEDLARS definisce le dinamiche non-lineari
come:
Lo studio dei sistemi che rispondono in modo sproporzionato
(non-linearmente) alle condizioni iniziali o agli stimoli
perturbativi.
I sistemi non lineari possono manifestare il "caos",
caratterizzato classicamente da dipendenza sensibile rispetto
a condizioni iniziali. I sistemi caotici, distinti dai sistemi
periodici più ordinati, non sono random.
Quando il loro comportamento nel tempo è rappresentato
in modo appropriato (nello "spazio"), le costrizioni
evidenti sono descritte mediante gli "attrattori strani".
Le rappresentazioni nello spazio dei sistemi caotici, o attrattori
strani, abitualmente rivelano stesse similarità frattali
attraverso la scala temporale.
I sistemi naturali, inclusi quelli biologici, spesso presentano
dinamiche non lineari e un comportamento caotico nel loro
stato normale - nel senso specifico del "caos deterministico"
- (Holm, 2002).
Le Dinamiche Non Lineari nella fisiologia umana
La teoria del caos può essere considerata un paradigma
delle cosiddette dinamiche non-lineari.
La questione della non-liearità dei dati medici è
stata raramente sollevata in letteratura. Chiaramente gli
epidemiologi e gli statistici devoti al campo medico sono
abbastanza soddisfatti delle tecniche lineari, poichè
sin dall'inizio la loro formazione si è basata su questo
metodo; i medici e altri professionisti della sanità,
a causa della loro proverbiale povertà di competenze
matematiche, sono anch'essi felici, a patto che gli statistici
e le agenzie regolatorie non pensino in modo diverso.
Tuttavia, persistere nell'approccio lineare non giova: ad
esempio nel caso di due variabili cliniche che presentino
un coefficiente di correlazione lineare particolarmente basso,
poniamo di 0,018, a cui sia associato un valore di p 0,80,
si è portati alla esclusione di una relazione tra le
due.
Rivedendo le relazioni fra queste due variabili attraverso
l'approccio non-lineare potrebbe cambiare drammaticamente
la situazione in quanto interazioni "smooth e fuzzy"
possono determinare effetti significativi attraverso un complessa
interazione multi-fattoriale.
Le analisi matematiche dei ritmi fisiologici mostrano che
le equazioni non lineari sono necessarie a descrivere i sistemi
fisiologici (Gollub, 2000).
La variazione fisiologica del glucosio nel sangue, ad esempio
è stata considerata tradizionalmente come lineare.
Recentemente una componente caotica è stata descritta
sia nei pazienti diabetici che nei soggetti normali.
Questa dinamica di tipo caotico è comune ad altri sistemi
fisiologici ( Kroll,1999).
La tabella sintetizza alcuni dei migliori esempi di dinamiche
non lineari presenti nella fisiologia umana.
TABELLA Esempi di Dinamiche Non Lineari nella Fisiologia
Umana
Processi con comportamenti
caotici |
Processi con fluttuazioni
frattali complesse |
Forma delle onde dell'elettroencefalogramma |
Frequenza cardiaca |
Livelli di insulina nel
sangue |
Respirazione |
Cicli cellulari |
Pressione arteriosa sistemica |
Potenziale dell'azione
muscolare |
Controllo dell'equilibrio |
Motilità esofagea |
Numero di globuli bianchi |
Motilità intestinale |
Esempi di rigenerazione
epatica |
Pressione uterina |
|
E' stato dimostrato che nell'uomo l'intervallo tra un battito
cardiaco e l'altro è caotico, e che il battito regolare
del cuore è un segnale della malattia ed un forte fattore
preditivo di un imminente arresto cardiaco ( Singer, 1988).
Il lavoro di Goldberg ha brillantemente evidenziato come
le statistiche tradizionali possano essere fuorvianti nella
valutazione delle fasi cardiache in soggetti sani e malati.
Ci sono infatti circostanze in cui due insiemi di dati appartenenti
a due soggetti possono avere medie e varianze quasi identiche
e tuttavia contenere un informazione drammaticamente diversa
nella loro struttura temporale. Questo concetto è ben
espresso nelle figure sottostanti.
Figura 1:
Stime statistiche convenzionali della frequenza cardiaca lungo
15 minuti di due soggetti: uno è sano e l'altro affetta
da grave apnea ostruttiva; da Goldberger, 2006
Le frequenze cardiache del soggetto sano rivelano un modello
complesso di fluttuazioni non-stazionarie. Per contro, l'insieme
dei dati relativi all'andamento cardiaco dei soggetti con
apnea notturna mostra un modello preminente maggiormente predittivo
con una scala temporale definita da una bassa frequenza di
oscillazioni, di circa 0.03 Hz. Sia il comportamento complesso
riscontrato nei casi sani che le oscillazioni registrate nei
casi patologici suggeriscono la presenza di meccanismi non
lineari (Goldberger, 2002).
Altri ricercatori come McEwen e Wingfield hanno introdotto
il concetto di allostasi, cioè il mantenimento della
stabilità attraverso il cambiamento, come un processo
fondamentale attraverso cui gli organismi si adattano agli
eventi, siano essi prevedibili o imprevedibili. Il carico
allostatico si riferisce al costo complessivo dell'allostasi
del corpo, con un sovraccarico allostatico in base al quale
si può verificare una patofisiologia seria. A tal poposito
la teoria del caos sembra interpretare abbastanza bene i meccanismi
di adattamento biologico (McEwen & Wingfield, 2003).
L'importanza delle dinamiche caotiche e dei fenomeni non
lineari ad esse correlate è stata riconosciuta in medicina
solo recentemente. E' ora abbastanza chiaro che il caos non
è un disordine bizzarro; esso è una indefinibile
forma di ordine, in cui i risultati approssimativi del trattamento
possono essere previsti (Ruelle, 1994).
Le dinamiche caotiche possono essere caratterizzate il più
delle volte dal cosiddetto 'attrattore strano'. Questo vuol
dire all'incirca che durante l'evoluzione caotica, le variabili
caratterizzanti lo stato del sistema rimagono entro un ristretto
intervallo di valori. Ciò conduce alla possibilità
di caratterizzare l'evoluzione del sistema in termini di probabilità
(Firth, 1991).
Esempi di applicazione della teoria del caos al campo
medico
Un ambito interessante di applicazione delle analisi dinamiche
riguarda le strategie per restituire la complessa variabilità
biologica delle fluttuazioni frattali ai sistemi cardiopolmonari.
I risultati iniziali che utilizzano la ventilazione artificiale
negli esperimenti animali e negli ambiti clinici suggeriscono
la possibilità di migliorare la funzione fisiologica
con parametri ambientali che vanno dal "rumoroso"
al "metronomico". L'utilizzo dell'approccio dinamico
cerca di ottenere informazioni cliniche essenziali codificate
in sequenze temporali, e fornisce nuovi test diagnostici potenziati
per condizioni prevalenti come l'apnea ostruttiva nel sonno.
La misura in cui gli interventi e i modelli informativi complessi
e dinamici accresceranno le capacità diagnostiche e
le opzioni terapeutiche nelle malattie polmonari ostruttive
croniche è un'area investigativa interessante per il
futuro (Goldberger, 2006).
Un altra area paradigmatica applicativa di interesse è
rappresentata dall'elettroencefalogramma (EEG). I 19 canali
nell' EEG rappresentano un sistema dinamico caratterizzato
da un tipico parallelismo asincronico. La funzione non-lineare
implicita che definisce la serie dei segnali elettrici come
un tutt'uno rappresenta un meta-modello che trasferisce nello
spazio quello che le interazioni fra tutti i canali creano
nel tempo.
Il comportamento di ogni canale può essere considerato
come la sintesi dell'influenza degli altri canali ai precedenti,
ma in quantità e in tempi diversi, e della sua attività
in quel momento. Allo stesso tempo, l'attività di ogni
canale in un determinato momento può influenzare il
comportamento degli altri in tempi diversi e in quantità
diverse. Inoltre, ogni sequenza multivariata dei segnali proveniente
dalla stessa fonte naturale è un sistema dinamico a-sincronico,
altamente non-lineare, in cui ciascun comportamento del canale
è comprensibile solo in relazione a tutti gli altri.
La comunità neurofisiologica ha sempre la percezione
che nei segnali EEG, ci siano molte più informazioni
riguardanti le funzioni del cervello di quelle che abitualmente
ricaviamo dalla routine del contesto clinico, partendo dalla
ovvia considerazione che le fonti generatrici dei segnali
provenienti dall'esame EEG (le correnti post-sinaptiche corticali
a livello di albero dentritico) sono le stesse attaccate dai
fattori che producono i sintomi delle malattie degenerative
come la demenza.
Il problema principale, quindi, è il rapporto tra
il segnale (informazione rilevante) e il rumore (informazione
non rilevante) dove, allo stato attuale, il secondo supera
abbondantemente il primo. Partendo da un esempio semplice,
quando si esaminano le oscillazioni EEG di 19 elettrodi di
registrazione è come avere a che fare con l'oscillazione
nel tempo dei titoli di 19 borse (in minuti, ore, giorni,
etc.) generata dal rapporto tra acquisti e vendite di milioni
di investitori invisibili, che seguono una logica sconosciuta
all'analista che si basa sul meccanismo intrinseco che regola
il mercato.
In questo contesto, l'"analista" ignora tutte le
seguenti variabili:
a) perchè in ogni momento il valore di una determinata
obbligazione (il segnale EEG) scende o sale;
b) quanti investitori (i neuroni, le sinapsi, gli spikes sincronici)
sono attivi su quella obbligazione ad un dato momento;
c) quando i nuovi investitori, finalmente organizzati, entrano
improvvisamente nel mercato regolato dalle obbligazioni e
alterano la tendenza delle precedenti oscillazioni (ad esempio
la condizione dei soggetti è alterata a causa di un
evento "esterno" o "interno");
Le sole due variabili che l' "analista" conosce
come sicure sono le seguenti:
1) Il caotico mercato finanziario dipende interamente dal
ruolo giocato da un largo numero di investitori (cervello,
neuroni, sinapsi);
2) nell'ambito delle dinamiche delle obbligazioni finanziarie
(variabilità) è importante lo stile e l'abilità
degli investitori.
Un recente articolo ( Buscema, 2007) presenta i risultati
ottenuti mediante l'uso innovativo di tipi speciali di reti
neurali (ANNs) riuniti in una nuova metodologia denominata
IFAST (Implicit Function as Squashing Time) capace di comprimere
le sequenze temporali dei dati elettroencefalografici (EEG)
in invarianti spaziali.
L'obiettivo principale dello studio verificava l'ipotesi che
la classificazione automatica dei soggetti con MCI (mild cognitive
impairment = disturbo lieve della cognizione) e con AD (alzheimer
disease) possa essere ragionevolmente corretta una volta che
il contenuto spaziale del voltaggio EEG sia estratto in modo
appropriato dalle ANNs.
I dati EEG di pazienti a riposo con gli occhi chiusi sono
stati registrati in 180 individui AD e in 115 soggetti MCI.
Il contenuto spaziale del voltaggio EEG è stato estrapolato
con l'aiuto di una procedura IFAST che utilizza le ANN. I
dati introdotti per la classificazione operata dalle ANNs
non erano i dati EEG, ma il peso delle connessioni di una
rete neurale artificiale non-lineare e auto-associativa istruita
per riprodurre le tracce registrate dell'EEG.
Questi pesi rappresentavano un buon modello delle particolari
caratteristiche spaziali dei patterns EEG rilevabili in superficie.
La classificazione basata su questi parametri era binaria
(MCI vs AD) ed era rappresentata da una ANN controllata. La
base dati EEG fu suddivisa in due parti, una metà fu
utilizzata per istruire le ANN e la rimanente parte fu utilizzata
per la fase di classificazione automatica (testing).
I risultati confermarono l'ipotesi del lavoro, cioè
che una classificazione corretta dei soggetti con MCI e con
AD può essere ottenuta estraendo il contenuto delle
informazioni spaziali del voltaggio EEG rimanente dalle ANNs,
e rappresenta le basi per la ricerca finalizzata ad integrare
il contenuto delle informazioni spaziali e temporali delle
EEG. Tra l'altro i migliori risultati nella distinzione fra
AD e MCI raggiungono il 92.33%. I risultati comparativi ottenuti
con il metodo migliore finora descritto in letteratura, basato
sulle tecniche Wavelet di pre-processing, furono dell' 80.43%
(p<0.001).
Conclusioni
L'avanzamento della conoscenza e il progresso nella comprensione
della natura dei ritmi e dei processi corporei ha mostrato
che la complessità e la non linearità sono molto
diffuse negli organismi viventi. Questi ritmi derivano da
meccanismi biologici non lineari stocastici che interagiscono
con gli ambienti fluttuanti (Glass, 1988).
Ci sono molte questioni irrisolte riguardo alle dinamiche
di questi processi ritmici: ad esempio, come far interagire
i ritmi tra di loro e l'ambiente esterno? Possiamo decodificare
le fluttuazioni nei ritmi fisiologici per meglio diagnosticare
le malattie nell'uomo?
Le tecniche matematiche e fisiche combinate con gli studi
medici e fisiologici stanno indirizzando queste domande e
stanno trasformando la nostra comprensione dei ritmi della
vita.
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