L'invecchiamento, d'altra parte, non è un fenomeno valutabile
esclusivamente con il metro della biologia che indubbiamente,
registrando influenze anche ambientali, le più vaste e varie,
incide fatalmente sull'organismo umano ma individuabile anche,
in misura non irrilevante, tramite l'ingerenza delle componenti
psicologiche e sociali che spesso stanno alla base di importanti
declini biologici. In prospettiva, dunque, la protezione degli
anziani dovrà superare la semplice lotta contro le malattie
e tendere al loro benessere totale, tenendo conto dell'interdipendenza
tra fattori fisici, mentali, sociali e spirituali, nonchè
degli altri elementi senilizzanti di provenienza ambientale.
Guardando l'anziano di oggi ci si può rapidamente rendere
conto che la sua psicologia è condizionata da due fattori:
lo stato fisico personale, sovente precario, e le scarse possibilità
di adattamento sociale che preludono spesso ad un invecchiamento
patologico come risultato di una sindrome da disadattamento.
Tali condizioni interagiscono profondamente perchè da un
lato il disadattamento sociale ha un chiaro influsso sulla
patologia mentale della senescenza, dall'altro perchè la personalità
del vecchio è resa ancor più fragile dal deterioramento delle
sue funzioni fisiche e psichiche proprio mentre è impegnato
nello sforzo di mantenere un equilibrio in realtà difficile
con l'ambiente. Sotto questo aspetto, dunque, l'anzianità
è un divenire e non uno stato. Ed in questo divenire l'adattamento
deve essere duplice, nei confronti sia del mondo esterno (in
tutte le sue manifestazioni) sia di quello interno, correlato
all'età che avanza ed a tutte le modificazioni psico fisiche
dipendenti dalla stessa. Perchè questo sforzo non fallisca
determinando isolamento ed autoesclusione dell'anziano e creando
una popolazione con un alto grado di deterioramento psicofisico,
bisognosa quindi di importanti prestazioni socioassistenziali
è necessario imparare a diventare vecchi.
A partire dalla giovane età, quindi, è indispensabile un'adeguata
preparazione all'invecchiamento, una cultura sufficiente,
una serie di interessi vari, validi e coltivabili per tutta
la vita, che possano sicuramente contribuire a mantenere viva
negli anni l'efficienza mentale e fisica. A tale proposito,
e più estensivamente, il già menzionato documento dell'Onu
afferma che "dato che la maggior parte degli individui possono
sperare di vivere un considerevole numero di anni oltre l'età
del pensionamento, la preparazione alla pensione non dovrebbe
essere concepita come un adattamento dell'ultima ora, ma meriterebbe
di essere considerata come un processo di tutta la vita a
partire dall'età adulta, sia da parte dell'individuo nell'interesse
del suo futuro che da parte degli uomini politici, delle università,
della scuola, nonchè delle industrie e dei mezzi di informazione,
insomma della società nel suo insieme".
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