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La qualità della vita nella terza età. Evidenze dello studio "Treviso longeva" Torna agli editoriali

di
E. Barasciutti1, S. Silli1, F. Ongaro3, U. Bernardi2, M. Gallucci1,4.
1ARGeI, Associazione per la Ricerca Geriatrica Interdisciplinare, Treviso
2Dipartimento di Scienze Economiche Università Ca' Foscari di Venezia
3Dipartimento di Scienze Statistiche Università di Padova
4Azienda Ulss 9 Treviso

Introduzione

La vecchiaia comporta spesso problemi di salute e diminuzione delle capacità funzionali. Ciò si traduce in un numero elevato di persone che convivono con malattie croniche. Dal momento che è alquanto improbabile una regressione dallo stato di cronicità, un obiettivo importante è quello di permettere un'esistenza agli anziani quanto migliore possibile in termini di qualità della vita [18].
Browne et al (1994) definiscono la qualità della vita (QoL: Quality of Life) come "un'interazione dinamica tra le condizioni esterne/oggettive di un individuo e la sua concezione interiore delle stesse", a differenza della qualità della vita legata solo alla salute (HRQoL: Health Related Quality of Life), orientata strettamente sull'aspetto sanitario. L'OMS stessa, peraltro, definisce la salute non come "assenza di malattia", ma come uno "stato di completo benessere fisico, mentale e sociale" [16].

La qualità della vita, secondo Lawton (1991), è un concetto multifattoriale, consistente di quattro grandi aree: condizione oggettiva, aspetto comportamentale (inclusa la salute), percezione soggettiva e benessere psicologico (incluso il senso di soddisfazione) [18].

Gli indicatori con cui la qualità della vita dovrebbe essere misurata sono molteplici, dagli aspetti socio-economici a quelli di soddisfazione personale, dalle capacità funzionali [14] al senso di significato dell'esistenza.

La percezione da parte dell'anziano del proprio stato è molto più importante dei fattori meramente oggettivi [15]; pertanto, la personalità ed il carattere sono da considerarsi degli indicatori importantissimi che condizionano la qualità della vita [18], affinché ci sia un senso di significato e coerenza [1].

Il senso d'amore e di esistenza, con l'età, prendono il sopravvento sulla dimensione prettamente materiale. L'accento, nella scala dei valori, è puntato sulla salute, sull'indipendenza [2], sulla soddisfazione, sulle aspettative [4], sul senso di appartenenza [5] e sull'integrità personale intesa come cura di sé [3].
Uno studio statunitense, ad esempio, ha considerato un gruppo di persone anziane prima e dopo una esperienza di attività di giardinaggio ed ha evidenziato delle differenze pre e post-test riguardo a senso di solitudine, integrazione sociale, instaurazione di legami e sicurezza in se stessi [11].

Stato depressivo, solitudine, stanchezza, disturbi del sonno e quantità di malattie acute/croniche concorrono ad un basso livello di QoL. I dolori rappresentano un indicatore di bassa QoL e HRQoL; le difficoltà motorie, l'incontinenza urinaria e le difficoltà di respiro durante le normali attività quotidiane sono indici di basso livello di HRQoL (legata agli aspetti fisici); il senso di fatica, il nervosismo e i disturbi del sonno sono indici di basso livello di HRQoL (legata ad aspetti spicologici) [16].

Da un punto di vista pratico, alcuni di questi aspetti (ad esempio il vestirsi e la continenza di feci e urine) si misurano con le ADL (Activities of Daily Living, ovvero autonomia nelle attività della vita quotidiana). Tuttavia, esse a volte presentano dei problemi concernenti l'attendibilità delle informazioni ottenute, poiché gli anziani possono fornire risposte inadeguate, per non ammettere la perdita della loro completa autonomia, o per ingigantire o sottostimare la loro condizione spesso precaria. Pertanto, test di performance, come il test per l'equilibrio o la marcia cronometrata [19] possono essere delle valide alternative nei casi in cui un individuo non riporti alcuna difficoltà, stando alle ADL [12].
I fattori che influenzano il senso di benessere, di significato e di valore di una persona sono definiti "condizioni" di qualità della vita e possono essere classificati in "condizioni intra-individuali" (salute, capacità funzionali, personalità) e "condizioni extra-individuali" (lavoro, condizioni ambientali e abitative e rete sociale).
Gli anziani che risiedono nelle case di riposo hanno una bassa concezione del "sé" [6].

Diversi studi hanno sottolineato l'importanza della sensibilità, del tatto e della capacità di comunicazione [7] [8] [9] [10] da parte del personale infermieristico per migliorare le condizioni degli anziani, soprattutto di quelli con disordini cognitivi, o per rendere meno dolorosa la comunicazione tra anziani malati terminali e i loro cari [13] [17].

Comunque, come Frankena (1973) fece notare, affinché una vita sia da considerare meritevole d'essere vissuta, non è affatto necessario che essa sia completamente distante da ogni sorta di dolore e di sofferenza; l'importante è che ci sia almeno una piccola fetta di soddisfazione e gioia che permetta di affrontare con spirito più leggero le difficoltà dell'età che avanza [18].

Il presente lavoro trae i suoi dati dallo Studio "Treviso Longeva: individuazione dei fattori di fragilità e di sana longevità negli ultrasettantenni della città di Treviso - Implicazioni economico-sociali e medico-biologiche", condotto su 668 cittadini trevigiani ultrasettantenni. Tale indagine è stata promossa e condotta da ARGeI (Associazione per la Ricerca Geriatrica Interdisciplinare) un ente di ricerca scientifica senza alcun fine di lucro, che si occupa in particolar modo delle problematiche della Terza Età.

Tale progetto ha vinto il bando regionale per la "Ricerca Sanitaria Finalizzata" per l'anno 2002 ed stato sostenuto dalla Regione del Veneto, dal Comune e dalla Provincia di Treviso, dalla Fondazione Cassamarca, dall'Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Treviso, nonché da altri Enti privati. Lo Studio ha inteso individuare i fattori di fragilità e di sana longevità degli anziani ultrasettantenni della città di Treviso, tenendo in particolare considerazione i fattori genetici, quelli legati all'emotività, alla personalità e quelli connessi alla rete di supporto sociale. A partire da questi fattori, il passo successivo è quello di mettere a punto dei protocolli per l'identificazione precoce della fragilità e dei programmi di formazione del personale sanitario e sociale per il trattamento della fragilità dell'anziano, nonché di valutare l'impatto dei risultati ottenuti da un punto di vista socio-economico e biomedico[19]. In particolare, nella 4° sezione dello Studio "Treviso longeva", si analizza la "quality of life" percepita dalla popolazione ultrasettantenne, sulla scorta della definizione data dall'OMS al concetto di salute quale: "[…] completo benessere psichico, fisico e sociale". Si è perciò studiato il modo di trascorrere il tempo libero ed il grado di soddisfazione nei confronti dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione e nei confronti degli interventi pubblici attuati nel quinquennio precedente alla data dell'intervista. Abbiamo, inoltre, rilevato le attese di miglioramento nei riguardi dei servizi erogati.

Abbiamo ritenuto, inoltre, che anche la qualità nell'alimentazione sia parte integrante della qualità della vita, in quanto riteniamo che una corretta e varia alimentazione possa essere espressione di qualità nel condurre la propria esistenza. A tal fine abbiamo utilizzato i dati di una sezione specifica dello Studio che indaga, appunto, le abitudini alimentari.

Per altri aspetti, quali quelli della salute in senso stretto e delle abilità funzionali del vivere quotidiano (ADL, IADL) su accennate, si rimanda agli articoli specifici derivanti dall'analisi dei corrispondenti dati dello Studio, in corso di pubblicazione su riviste internazionali.

Materiali e metodi

L'estrazione del campione, effettuata presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell'Università di Padova, ha utilizzato le liste anagrafiche dei residenti ultrasettantenni del Comune di Treviso. Il campionamento adottato è quello stratificato non proporzionale: la popolazione è stata suddivisa in base al genere ed in quattro classi d'età (70-79, 80-89, 90-99, 100 e più). Sono stati selezionati rispettivamente 250, 200, 200 e 20 soggetti (? anni 100). Il campionamento all'interno di ciascuno dei 6 strati relativi alla popolazione con meno di anni 100 è stato di tipo sistematico a passi calcolati. L'intervista è stata somministrata utilizzando un questionario di 392 domande, suddivise per argomenti in 14 sezioni.
In particolare la 4° sezione è composta da 28 domande di cui 23 domande a risposta obbligata (SI/NO) e 5 a risposta aperta. Per le domande a risposta aperta si è proceduto ad un raggruppamento delle risposte in diverse aree d'afferenza per ottenere delle variabili qualitative di tipo nominale.

Risultati

I 670 soggetti studiati, 312 uomini (46,56%) e 358 donne (53,44%), hanno un'età media di 84,13 anni, che risulta rispettivamente di 83,27 anni per i maschi (M) e di 84,39 anni le femmine (F). Vive in casa l'89,74% dei M verso l'82,96% delle F. Sono istituzionalizzati il 10,26% dei maschi e il 17,04% delle femmine. Particolarmente interessante il dato ricavabile dallo studio dello stato civile: il 67,98% delle F è "vedova/o" contro il 22.98% dei M, per i quali prevale lo stato civile "coniugato" (71.2%) contro il 20,2% delle F.

L'analisi della scolarizzazione evidenzia che un 1/3 del campione ha conseguito la licenza elementare (30.4% dei M, e 31.6% delle F); aumentando la scolarizzazione diminuisce la presenza di F con il risultato che solo l'1.3% delle F ha il diploma di laurea contro il 6.4% dei M.

Il modo di trascorrere il tempo libero a disposizione diviene uno degli elementi costitutivi della "quality of life", giacché una vita libera dall'impegno del lavoro pone l'esigenza di mantenere una o più occupazioni che non portino il soggetto a sentirsi "svuotato" e "sottratto" da un proprio ruolo. Per questo, particolare attenzione è stata posta in essere nei confronti delle eventuali attività di utilità sociale o di volontariato svolte dagli anziani.

Si è rilevato come una delle attività maggiormente effettuate sia quella di "Fare passeggiate" in particolare per i soggetti maschi (M 71,7%, F 54,8%), i quali hanno anche una più ampia frequentazione con altre persone [ l'87,7% dei M contro il 60.8% delle F incontra frequentemente altre persone [andare al bar (M 19,5%, F 8,7%), trascorrere il tempo con gli amici (M 43.9%, F 36.8%) frequentare un circolo sociale o ricreativo (M 8.9%, F 5.3%), svolgere un'attività di utilità sociale (M 8.3%, F 6.4%) e di volontariato (M 7.0%, F 3.6%)]. Questo ci consegna un'immagine piuttosto fragile della condizione della donna anziana: è ampiamente presumibile uno status di solitudine, aggravato dalla vedovanza e dalla mancanza di una rete di supporto amicale.

Gli anziani e i mass-media:
Consci dell'importanza attribuita all'informazione nella società moderna, notiamo come storicamente il nostro campione abbia assistito alla nascita, alla divulgazione ed allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa. Abbiamo analizzato quattro tra le principali fonti di informazione:

Fin da una prima analisi si può notare come la televisione sia la principale fonte di informazione ed intrattenimento con il 90,75% del nostro campione che l'utilizza con un timing tra le 2 e le 4 ore al giorno (M 41,3%, F 35,1%). Anche leggere i quotidiani occupa quasi i sette decimi della popolazione, lettura che risulta sostanzialmente paritaria tra M (68.6%) e F (65.6%), e poco più di un quarto della popolazione di riferimento ascolta la radio. Fanalino di coda, presunto e confermato, l'uso di internet come fonte di informazione con un limitato 1.19%.
Risulta inoltre che l'anziano si tiene aggiornato sull'attualità - locale e nazionale - dato che i 3/5 del nostro campione guarda la Tv e contestualmente legge un quotidiano (66.9% M e 63.9% F).

Interessante è l'analisi relativa ai servizi offerti dalla città, con il 75% dei M ed il 69% delle F che si dichiarano soddisfatti, anche se alcuni ne auspicano un ulteriore potenziamento (M 54.4%, F 42.4%).
Si è voluto, in particolare, analizzare quali siano stati gli interventi risultati maggiormente graditi, tra quelli realizzati da parte della Pubblica Amministrazione,. Quasi a voler confermare l'importanza che nel tempo libero viene svolto dal "fare passeggiate", l'intervento più gradito risulta quello relativo al verde pubblico ed alle strutture urbane (zona Università, mura e porte antiche) (M e F con il 66.9%), mentre quello percepito come meno risolto è stato quello relativo alla viabilità (M 76.6%, F 58.2%), per la quale è stato richiesto un miglioramento (M 61.2%, F 50.6%). Richiedono migliorie nei trasporti pubblici, infatti, il 27.6% delle F ed il 17.6% dei M, a conferma del fatto che i mezzi pubblici sono usati maggiormente dalle donne.

Per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali, abbiamo considerato otto principali categorie alimentari (verdure, latticini, carne, salumi, pesce, cereali, legumi, frutta) corrispondenti a trentanove alimenti diversi.
Il 98,9% degli anziani intervistati assume regolarmente verdure, il 99,7% latticini, il 98% carne, i 95,6% salumi, il 94,9% pesce, il 99,1 cereali, il 94,6% legumi e il 99,1% frutta.

L'87,3% dei 670 anziani intervistati dichiara di assumere alimenti corrispondenti a tutte le otto categorie alimentari. Assumono alimenti corrispondenti a sette categorie l'8,3% degli anziani intervistati; a sei categorie alimentari solo il 2,7% degli anziani; a cinue categorie lo 0,9%; a quattro lo 0,3%; a tre lo 0,3% e a due solo lo 0,2%. Gli anziani intervistati assumono nel complesso di media 34 ± 6 alimenti.

La dieta mediterranea, consistente di frutta, verdura, cereali e pesce, è seguita dal 93,4% del campione dello studio e solo il 6,6% dichiara di non seguirla. In particolare, per quanto attiene alle verdure ed ortaggi stagionali tipici del Trevigiano, il 94,6 del campione assume regolarmente radicchio, il 91,1% asparagi e l'89,5% peperoni.

Per quanto riguarda il delicato ambito dell'assunzione di vino, il 40,7% del campione si dichiara astemio, il 43,7% assume fino a due bicchieri e solo 15,6% assume più di due bicchieri.

Discussione

Lo studio "Treviso longeva" nasce dalla volontà di conoscere la condizione di vita e di salute mentale nella popolazione ultrasettantenne residente nel Comune di Treviso. Le seguenti riflessioni non devono intendersi conclusive, ma quali tappe nel cammino di analisi d'uno dei maggiori studi sull'argomento prodotti in Italia. In particolare qui si focalizza l'attenzione intorno al concetto di "qualità della vita", intesa sia quale insieme di dati oggettivamente quantificabili (condizione economico-ambientale) , sia come "qualità della vita" "percepita" (partecipazione alla vita politico-sociale) . Specifichiamo fin d'ora, con Lawton, come la "qualità della vita" sia un concetto "[…] multifattoriale, consistente in quattro grandi aree: condizione oggettiva, aspetto comportamentale (inclusa la salute), percezione della propria qualità di vita e benessere psicologico (incluso il senso di soddisfazione) . Al riguardo la letteratura scientifica rende evidente come la sensibilità per lo studio nei confronti della qualità della vita dell'anziano sia presente in misura notevole negli Stati Uniti , ma anche ben presente nei paesi nord europei, in particolare Scandinavia, Norvegia e Finlandia . La costante ricerca d'uno o più collegamenti con il territorio del Comune di Treviso è una peculiarità dello studio "Treviso longeva". Questo per sottolineare come vi sia stato, per un verso, un rapporto di benestare e di patrocinio tra la pubblica amministrazione e coloro i quali hanno portato innanzi lo studio , ma altresì per sottolineare come la vita politico-amministrativa sia stata argomento di interesse e di dibattito per la popolazione di riferimento. Quest'aspetto emerge chiaramente in particolare negli ultimi contenuti indagati nella Sezione quarta.

Una prima riflessione in prospettiva storica: il campione di riferimento è stato protagonista in gioventù (almeno in parte) degli sconvolgimenti del secolo scorso ed è immaginabile una forma d'attenzione nei confronti della vita politico-amministrativa dell'immediato dopoguerra fino ai giorni nostri, più forte rispetto all'attenzione presente nelle generazioni nate nell'ultimo quarto del secolo scorso. Pur se l'argomento si presta a riflessioni di varia natura, anche politica, questo non deve e non ha assolutamente assunto un carattere di natura politica. Nel corso dello studio non è stata indagata alcuna convinzione politica o religiosa o tendenza sessuale. Analizzando i risultati di "Treviso longeva" siamo sempre più consapevoli di come all'invecchiamento della popolazione deve necessariamente unirsi un miglioramento delle condizioni di vita; in tal proposito ricordiamo come l'OMS definisca qualità della vita quale "[…] completo benessere fisico, mentale e sociale" . I 670 i soggetti intervistati costano di 312 uomini e 358 donne. Di questi 32 uomini pari al 10.26% del campione e 61 donne, ossia il 17.04% sono istituzionalizzati fatto che inevitabilmente comporta delle conseguenze sia sulla "percezione del sé", sia sulla percezione della società "intorno a sé".

Condicio sine qua non nell'esplicare i dati della nostra analisi è accettare che si sia costantemente obbligati a riunire in un solo gruppo un insieme di singolarità (a pluribus unum), ma va sempre tenuto presente che la percezione da parte dell'anziano del proprio stato è molto più importante dei fattori meramente oggettivi ; pertanto la personalità ed il carattere sono da considerarsi degli indicatori importantissimi che condizionano la qualità della vita , affinché ci sia un senso di significato e coerenza . I fattori che influenzano il senso di benessere, di significato e di valore di una persona sono definiti "condizioni" di qualità della vita e possono essere classificati in "condizioni intra-individuali" (salute, capacità funzionali, personalità) e "condizioni extra-individuali" (lavoro, condizioni ambientali, abitative e rete sociale).

Diamo come acquisiti i parametri medici che descrivono la qualità della vita quale interazione tra QoL e HRQoL, legata rispettivamente agli aspetti fisici o agli aspetti mentali. L'arco temporale oggetto di analisi della Sezione quarta è il riferimento all'ultimo mese precedente alla data dell'intervista, in modo che non fosse necessario un ulteriore particolare sforzo di memoria. È importante l'indagine dello stato civile della composizione del campione studiato perché, volendo anticipare delle conclusioni a cui siamo giunti e ricollegandoci a quanto detto sopra, l'ambito di relazione "parentale" e "personale" rileva per l'auto-considerazione e per la valutazione della qualità della vita percepita . Il senso d'amore e di esistenza con l'età prendono il sopravvento sulla dimensione prettamente materiale. L'accento, sulla scala dei valori, è puntato sulla salute, sull'indipendenza , sulla soddisfazione, sulle aspettative , sul senso di appartenenza e sull'integrità personale intesa come cura di sé .
Si inserisce in questo processo l'analisi del modo di trascorrere il tempo libero. Dal momento del ritiro dall'attività lavorativa e la conseguente ampia disponibilità di tempo libero comporta la necessità di determinare il proprio nuovo ruolo con la conseguenza che questo possa essere motivo di "spaesamento" mentale. Ancor di più allorché l'anziano si trovi costretto in un istituto. In questo caso, come sottolineato in studi australiani, possiamo addirittura notare come una qualsivoglia forma di inattività fisica o mentale, faccia esponenzialmente aumentare il senso di abbandono e il conseguente desiderio di morte, mentre un'attività psico-fisica anche di gruppo, migliori di molto, a volte di moltissimo, la qualità della vita percepita e la stessa volontà di vivere . A riprova di quanto detto, in termini opposti possiamo fare riferimento ad uno studio statunitense che ha considerato un gruppo di persone anziane prima e dopo un'esperienza di attività di giardinaggio ed ha evidenziato delle differenze pre e post test riguardo al senso di solitudine, d'integrazione sociale, d'instaurazione di legami e di sicurezza in se stessi .

Gli anziani trascorrono il proprio tempo libero principalmente: passeggiando, trascorrendo il tempo con gli amici e dedicandosi alla cura del giardino o dell'orto/vigna. Tale "classifica" ha importanti ripercussioni nelle richieste di servizi e di attenzioni mosse nei confronti della pubblica amministrazione.

Quindi si è proceduto focalizzando l'attenzione sul rapporto tra il campione studiato e i mass-media sulla scorta di quanto il campione stesso ha rilevato rispondendo alle domande 1-5 della Sezione quarta. Perché si può affermare che è una peculiarità di questo studio l'aver voluto considerare anche tale aspetto? Perché nella siappur ampia bibliografia presente sull'argomento "qualità della vita nella terza età", l'anziano è "soggetto-oggetto" di analisi spesso anche molto articolate, ma è valutato in relazione a delle capacità empiricamente "misurate", matematicamente "conteggiate". Questo anche a causa del metodo di procedere propriamente "anglo-americano", costantemente mosso alla ricerca di risultati a "test" . Invece, ciò che dal nostro punto di vista determina la QoL del nostro campione è anche un certo insieme di informazioni non direttamente "numerificabili" quali appunto, ad esempio, la percezione che l'anziano ha di se stesso e del mondo che lo circonda attraverso l'immagine che ha di rimando dai mass-media.

Questo non significa non volere creare delle statistiche o il volere lasciare totale autonomia e libero arbitrio nel rispondere, significa in particolar modo rendere conto della presenza di questi aspetti, in quanto consapevoli dell'importanza attribuita all'informazione nella società moderna. Storicamente il nostro campione ha assistito alla nascita, alla divulgazione ed allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa. Abbiamo analizzato quattro tra le principali fonti di informazione: televisione, quotidiani, radio e internet.

Fin da una prima analisi si può notare come vedere la televisione sia la principale fonte di informazione ed intrattenimento con il 90,75% del nostro campione che l'utilizza con un timing tra le 2 e le 4 ore al giorno (M 41,3%, F 35,1%). Anche leggere i quotidiani occupa quasi i sette decimi della popolazione, lettura che risulta sostanzialmente paritaria tra M (68.6%) e F (65.6%), e poco più di un quarto della popolazione di riferimento ascolta la radio. Fanalino di coda, presunto e confermato, navigare in internet come fonte di informazione con un 1.19%.

Risulta utile, giunti a questo punto, supporre che l'anziano sia aggiornato sull'attualità - locale e nazionale - giacché i 3/5 del nostro campione guarda la Tv e contestualmente legge un quotidiano.

Nell'ultima parte della Sezione quarta, è stato studiato l'anziano ed il proprio territorio. L'anziano "del" Comune di Treviso "nel" Comune di Treviso, questo per dar conto sia del gradimento delle opere effettuate dalla P.A. nel corso del quinquennio precedente l'intervista, sia per indirizzare l'opera delle future amministrazioni essendo state analizzate le necessità e le richieste di un campione prototipo di una parte considerevole dell'elettorato. Si può azzardare una riflessione di carattere socio-politico: se è vero, come è sotto gli occhi di tutti, che la società "autoctona" stia velocemente invecchiando e che potenzialmente ci si stia avviando verso una fase di integrazione di quelli che saranno i futuri anziani (con riferimento agli immigrati nei prossimi trent'anni), è altrettanto necessario considerare l'importanza e la già citata affezione alla vita politica dell'elettore ultra settantenne. Statisticamente il Comune di Treviso calcola che al 31 dicembre 2002 vi fossero 13975 ultrasettantenni (14181 nel settembre 2002 in concomitanza dell'estrazione del campione) e anche se non è possibile ricostruire con precisione matematica il numero dei votanti (per una serie di ragioni, principalmente riconducibili al rispetto della privacy), è certo un dato considerevole l'attenzione che a livello politico nazionale ma forse ancor più a livello locale viene posta in essere nei confronti di questa categoria della società (che all'interno del linguaggio legislativo viene definita come "fascia debole"). Tuttavia, la qualità della vita oggetto d'indagine è, come è stato più volte detto, quella dei "nostri" anziani, nella speranza per nulla celata di poter comunque essere il nostro metodo d'indagine eletto a paradigma di un'analisi generalizzata a livello nazionale.

Ma la realtà con cui ci siamo confrontati è quella del Comune di Treviso, ebbene: l'analisi relativa ai servizi offerti dalla città, vede un ampio soddisfacimento con il 75% dei M ed il 69% delle F che esprime la propria approvazione, anche se alcuni ne auspicano un ulteriore potenziamento (M 54.4%, F 42.4%); ma quali sono stati gli interventi svolti sul territorio da parte della P.A. che sono risultati maggiormente graditi?

Ed ecco che troviamo qui riaffermato quanto si è anticipava prima. Quasi a voler rafforzare l'importanza che nel tempo libero viene svolto dal "fare passeggiate", l'intervento più gradito risulta quello al verde pubblico ed alle strutture urbane (zona Università, mura e porte antiche) (M e F con il 66.9%), mentre quello meno gradito è stato quello relativo alla viabilità (M 76.6%, F 56.2%), per la quale è stato richiesto un miglioramento (M 61.2%, F 50.6%). Richiedono migliorie nei trasporti pubblici il 27.6% delle F ed il 17.6% dei M, a conferma del fatto che i mezzi pubblici sono usati maggiormente dalle donne. Vi sono infine piccole percentuali del nostro campione che avanzano richieste e proposte non standard, che vanno a comporre la categoria "altro".

Per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali, la grande maggioranza del campione assume abitualmente una grande varietà di alimenti diversi appartenenti a tutte le principali categorie alimentari, dimostrando di potersi permettere, e nel contempo, di apprezzare una dieta varia e ricca, in particolare orientata in senso mediterraneo, con ricadute positive per la salute. Per quanto concerne l'assunzione di vino, gli abusi alcolici responsabili di epatopatia, cirrosi epatica ed encefalopatia alcolica paiono provenire da una percentuale sostanzialmente contenuta di bevitori, mentre quasi il 45% del campione, assumendo non più di due bicchieri al dì, utilizza saggiamente le proprietà benefiche del vino, quali sostanze antiossidanti come i flavonoidi.

Conclusioni

Concludendo possiamo affermare che la qualità della vita degli anziani presi a campione nel nostro studio è certamente buona, caratterizzata da un intenso intreccio di rapporti familiari e amicali. La maggioranza del campione è donna, vedova. Pare che siappur se in un contesto generalmente positivo per i nostri anziani, possa tuttavia esservi ancora una qualche forma di ghettizzazione della donna. I maschi invece sfruttano molto le attività socializzanti, e rivestono molta importanza nei rapporti con gli amici. È evidente che l'evoluzione del processo di pari opportunità in corso nei giorni nostri è ancora ben lungi dall'investire la parte più anziana della nostra società.

Fondamentale il ruolo che viene ricoperto dalla televisione, mezzo che ha visto la nascita e la massima diffusione nel secolo scorso e che ha accompagnato mediamente per cinquant'anni la vita dei nostri soggetti. Viene da chiedersi tuttavia quale possa essere il contributo fornito ad un equilibrato sviluppo e valorizzazione dei nostri anziani, anche perché se studiamo i palinsesti medi delle televisioni locali e non, è evidente la preponderante maggioranza di tv di scarsa qualità. Quanto questa influenzi realmente i nostri soggetti, potrebbe essere oggetto di uno studio successivo. Si può ancora fare una riflessione collegata all'importanza davvero marginale di internet. Non è fuori luogo affermare che vi siano due mondi paralleli: quello che conosce, usa e lavora con il computer e internet e quello che non ha mai usato questi strumenti. A parte qualche eccezione i nostri anziani sono totalmente all'oscuro di questo strumento, e ci si potrebbe chiedere quali potrebbero essere i modi e le possibilità ed i vantaggi per avvicinarli a tutto questo, nell'era della comunicazione globale.

Come si è detto una caratteristica della sezione quarta dello studio "Treviso Longeva" è stata sicuramente l'analisi focalizzata nel territorio del nostro comune.

E molto nei cinque anni precedenti all'intervista è stato fatto nel nostro Comune. Importanti interventi strutturali, come la nascita dell'Università, il restauro del Teatro Comunale, la nascita del Teatro Eden, che pur magari non intrecciando direttamente la vita dei nostri anziani restituisce loro l'idea d'una città che migliora. Altri interventi invece, quali il restauro delle mura cittadine e l'ordine nei parchi e giardini pubblici sono andati direttamente a vantaggio del nostro campione che ha dimostrato di apprezzarli in modo particolare e di chiederne ancora di simili.

È logico che come tutte le cose vi siano margini di miglioramento. A tal proposito si nota come il Piano Urbano Traffico non abbia riscontrato l'apprezzamento del nostro campione, forse così abituato a radicate consuetudini dal non accettare di buon grado modifiche strutturali di tale portata.

Come si è ripetuto spesso, il nostro studio prescinde dai convincimenti politici, ma è consapevole dell'importanza anche politica che sempre più viene a ricoprire la parte anziana della nostra società anche in quanto portatrice e custode di identità autoctone destinate nel tempo a subire modificazioni (si pensi alla futura importanza di processi migratori attuali).
Il peso politico dell'anziano è innegabile ed è auspicabile che la sempre maggiore attenzione che negli anni è stata dedicata loro, continui ad essere implementata anche in virtù della constatazione dell'aumentata prospettiva di vita.
Per interessarsi realmente della condizione dell'anziano è fondamentale favorire studi come il presente e valutazioni come questa. È chiaro infatti che la qualità della vita sia un'interazione costante tra il singolo soggetto e la società in cui vive, e risulta necessario conoscere bene tutti gli elementi della vita dell'anziano per poterla migliorare.


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17. Jorunn Drageset RN Cand.san. (Assistant Professor)
The importance of activities of daily living and social contact for loneliness: a survey among residents in nursing homes
Scandinavian Journal of Caring Sciences
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doi:10.1111/j.0283-9318.2003.00251.x


18. Anneli Sarvimäki PhD RN & Bettina Stenbock-Hult Lic. of Health Care MEd RN
Quality of life in old age described as a sense of well-being, meaning and value
Journal of Advanced Nursing
Volume 32 Issue 4 Page 1025 - October 2000
doi:10.1046/j.1365-2648.2000.01568.x

19. Maurizio Gallucci
Lo studio "Treviso longeva" analisi preliminari sui dati campionari
Edizioni Antilia sas - Treviso (2004)

Il presente studio è stato pubblicato sulla rivista "Salute e Società" nel volume dedicato a "La valutazione della qualità nei servizi sociali e sanitari"-Anno VI-2/2007-Franco Angeli Editore.

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